Guardando il documentario ho potuto sperimentare in prima persona alcune riflessioni proposte durante l'incontro organizzato dal mio professore. Primo fra tutti il fatto che nel racconto vengono poste molte domande, senza definire un'unica risposta certa. Questo forse è stato l'aspetto più interessante, che mi ha fatto ripensare al documentario, alle storie raccontate, alle persone intervistate e ai temi trattati anche nei giorni a seguire, per cercare un mio punto di vista.
Per quanto riguarda l'aspetto narrativo ho apprezzato molto la suddivisione in capitoli, che creano una mappa dei contenuti per poter aver ben chiaro il tema di cui si sta parlando. Inoltre, la presenza di Elisabetta come accompagnatrice del viaggio mi ha permesso di identificarmi con un “protagonista” ed è stato come se fossi io a pormi quelle domande, incrementando la mia curiosità a sentire i diversi interventi.
Un altro elemento che ho trovato positivo è determinato da un susseguirsi di persone intervistate molto diverse tra loro, alternando cinesi e italiani, esperti di Cina e persone “comuni” si crea un dialogo dinamico.
Ho trovato particolare questo documentario perché è incredibile che sia stato realizzato in un periodo così insolito e durante la quarantena, tenendo presente che comunque proviene da un lavoro più lungo.
Inoltre, ha rappresentato quello che secondo me è un docufilm, ovvero una raccolta di documenti che vengono presentati attraverso tecniche di storytelling, con l'integrazione di parole, immagini, e musica per diffondere, presentare e incuriosire su un determinato tema.
Marta S.
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